La norma UNI10521 definisce il procedimento per la saldatura
tramite elettrofusione, di tubi e/o raccordi in polietilene per il
trasporto di gas combustibili, di acqua e di altri fluidi in pressione.
L’esecuzione della saldatura deve avvenire in un luogo asciutto e
in un campo di temperatura ambiente compresa tra -5°C e +40°C.
I raccordi Wavin possono essere saldati in un campo di
temperatura -10°C e + 45°C.
Anche con i raccordi elettrosaldabili, la pressione di saldatura ha
un ruolo determinante per l’affidabilità della giunzione. Questo
aspetto merita pertanto particolare attenzione, dato che l’affidabi-
lità del collegamento dipende essenzialmente da questo. Notevole
importanza ha il diametro interno del manicotto.
I raccordi Monoline appartengono alla categoria dei “raccordi a
serraggio”, in cui il diametro interno del manicotto è prossimo al
diametro esterno del tubo o del raccordo testa/testa, anche dopo
l’operazione di raschiatura. L’inserimento del raccordo avviene
forzatamente, a differenza dei raccordi definiti “a gioco” che
presentano un “lasco” tra l’interno del raccordo e l’esterno del
tubo/raccordo. I laboratori dedicano molti sforzi al miglioramento
del valore qualitativo della saldatura con raccordi elettrosaldabili.
La scelta su “raccordi a serraggio” cioè raccordi che fin dall’inizio
hanno un contatto perfetto con il tubo e quindi una immediata
trasmissione del calore, produce una perfetta fusione molecolare
alla giusta pressione e temperatura.
Una caratteristica del sistema Monoline sono le scanalature
presenti sul corpo rigido del raccordo che lo rendono partico-
larmente elastico. Questa elasticità consente, durante la fase
di fusione (fusion time), una veloce ed ottimale adesione tra le
superfici interessate alla saldatura, garantendo altresì una pres-
sione di saldatura eccezionalmente elevata ed adeguata alla reale
necessità.
Gli innovativi indicatori di fusione, disegnati con una nuova geome-
tria attenta al controllo del polietilene fuso all’interno del raccordo,
fuoriescono dallo stesso per indicare l’avvenuto ciclo di fusione.
N.B.: la fuoriuscita degli indicatori di fusione non costituisce
garanzia del buon esito della saldatura, ma solo come indicazione
dell’avvenuta fusione del materiale.
In caso di interruzione della fase di saldatura (fusion time),
i raccordi Wavin, permettono un secondo ciclo di saldatura.
il secondo ciclo di saldatura, si deve effettuare dopo il tempo
di raffreddamento (cooling time) riportato sul raccordo, oppure
quando il raccordo ha raggiunto la temperatura del tubo adiacente.
I raccordi elettrosaldabili Monoline, possono essere saldati con
saldatrice monovalente, con saldatrice manuale o con saldatrice
polivalente, costruite in conformità alle norme UNI 10566 ed ISO
12176-2.
La saldatrice per elettrofusione, è un dispositivo in grado di erogare
energia per eseguire correttamente il ciclo di saldatura come richiesto
dal produttore di raccordo.
La saldatrice per elettrofusione monovalente, opera unicamente con
la sola linea di raccordi elettrosaldabili della singola marca per cui è
stata progettata. I parametri devono essere controllati e confermati
dall’operatore, prima dell’avvio del ciclo di saldatura, in quanto la
saldatrice non è dotata di nessun tipo di controllo. In caso di errore
di impostazione, la saldatrice non può evitare l’avvio del ciclo di
saldatura.
La saldatrice manuale per elettrofusione opera con diverse marche
di raccordi tramite l’impostazione manuale dei parametri per la
saldatura, o con l’impostazione del tempo di saldatura, o entrambi i
parametri tensione di saldatura e tempo. Come la saldatrice mono-
valente, anche la saldatrice manuale non effettua nessun controllo sui
dati acquisiti. La saldatrice può compensare l’energia necessaria alla
saldatura del raccordo, variando il tempo di fusione in relazione alla
temperatura ambiente.
La saldatrice polivalente per elettrofusione, opera con diverse marche
di raccordi e acquisisce i parametri di saldatura in modo automatico.
Grazie ad un sistema di lettura come ad esempio la penna ottica
o scanner, rileva i parametri di saldatura. In caso di anomalia della
saldatrice, è consentito l’inserimento manuale dei dati. A differenza
delle saldatrici monovalenti e manuali, la saldatrice polivalente,
prima dell’avvio del ciclo di saldatura effettua una comparazione tra
quanto “letto” sul codice a barre e il valore della resistenza misurato
sui terminali del raccordo. In caso di non corrispondenza tra i dati
acquisiti e quelli misurati, la saldatrice non avvia il ciclo di fusione,
segnalando l’anomalia.
Tutte le saldatrici, devono essere revisionate al massimo ogni 2 anni
(Cap 10 Norma UNI 10566:2013).
Il bar code
La norma ISO 13950, specifica i sistemi automatici di riconoscimento
per saldatura ad elettrofusione. Questa norma tratta alcuni sistemi
(numerici, magnetici, elettromeccanici, ecc.) idonei al trasferimento
dei parametri di saldatura alle saldatrici rendendole capaci di fornire
la giusta energia, in modo automatico, al raccordo elettrosaldabile.
Sono previsti tre sistemi, numerici, elettromeccanici e auto-regolanti.
Oggi, quello più comune e diffuso è il sistema numerico a Bar-Code.
Il formato del Bar-Code è il “2 in 5” tipo Interleaved e può utilizzare 24
cifre o 32, di queste, l’ultima è il control-digit utilizzato per verificare la
correttezza del codice.
La norma ISO 12176-4, tratta sul sistema “attrezzature per giunti
a fusione nel sistema polietilene” ed è relativa alla codifica per la
rintracciabilità di tutti gli elementi di polietilene interessati alla giun-
zione. E’ specifica per applicazioni gas, ma può essere utilizzata
anche per altri impianti.
Com’è noto in un sistema di gestione per la qualità, tipo ISO9001,
Ogni raccordo elettrosaldabile, nel più completo rispetto delle
normative, riporta il codice a barre con i parametri di saldatura, il
codice di rintracciabilità, per l’acquisizione dei parametri in modo
automatico con tutte le saldatrici dotate di lettore ottico quale
scanner o penna ottica.
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