Successivamente dovranno essere prelevati dei campioni da sotto-
porre ad analisi batteriologiche.
La scelta dei disinfettanti utilizzati dipende da diversi fattori. Tutte le
sostanze chimiche utilizzate per la disinfezione degli impianti di acqua
potabile devono essere conformi ai requisiti relativi, come indicato
nelle norme europee o nazionali. L’applicazione e l’impiego dei disin-
fettanti devono avvenire in conformità alle pertinenti Direttive UE ed
a tutte le regolamentazioni locali o nazionali.
Qualora l’acqua utilizzata per la disinfezione di un impianto debba
essere scaricata in uno scolo o fognatura, occorre informare l’ente
responsabile e attendere la sua approvazione prima di effettuare lo
scarico. Se necessario, può essere richiesto un agente neutralizzante.
Deve essere redatta una registrazione dettagliata dell’intero proce-
dimento e dei risultati di prova, da consegnare al proprietario
dell’edificio.
Gli impianti devono essere fatti funzionare e sottoposti a manuten-
zione in modo tale da evitare di influire negativamente sulla qualità
dell’acqua potabile, sulla distribuzione agli utenti e sulle attrezzature
dell’ente di distribuzione dell’acqua.
Per consentire il corretto funzionamento e la manutenzione, tutte
le informazioni pertinenti all’impianto devono essere prontamente
disponibili (ad esempio, le informazioni tecniche sul prodotto e le
istruzioni del fabbricante, il rapporto di messa in servizio, il registro
delle manutenzioni periodiche).
Le responsabilità sul funzionamento, sull’ispezione e sulla manuten-
zione sono soggette a requisiti locali e nazionali.
Funzionamento
L’impianto deve essere fatto funzionare secondo le condizioni della
progettazione originale.
Gli impianti e gli apparecchi devono essere testati in modo tale da
assicurarne l’affidabilità del funzionamento.
Se non diversamente specificato nelle istruzioni di funzionamento
pertinenti, si applica generalmente quanto segue:
le valvole di arresto e le valvole di servizio devono essere sempre
in posizione completamente aperta o chiusa e azionate a intervalli
regolari per assicurare che rimangano funzionanti
tutte le parti di ricambio, preferibilmente dei fabbricanti originali,
devono essere prontamente disponibili e adatte allo scopo
il collegamento di apparecchi può influire sulla qualità dell’acqua
e deve essere realizzato da personale idoneamente qualificato
il collegamento di apparecchiature (per esempio, lavatrice e lava-
stoviglie) deve essere adeguatamente protetto contro il riflusso in
conformità alla EN 1717
i tubi flessibili (come i tubi da giardinaggio) devono essere collegati
solo a punti di prelievo dedicati, appositamente progettati per tale
scopo e dotati di protezione antiriflusso
le parti dell’impianto raramente utilizzate che contengono acqua
(per esempio tubi che alimentano stanze degli ospiti, garage
o collegamenti di cantine) devono essere flussate ad intervalli
regolari
devono essere effettuati controlli sulla temperatura dell’acqua
nei tubi, serbatoi di acqua fredda, serbatoi di accumulo
dell’acqua calda e scarico dei rubinetti per assicurare che rien-
trino nei limiti indicati nella parte 2 della norma
applicando regolamenti locali e nazionali, si deve prestare
particolare attenzione al funzionamento e alla manutenzione
di dispositivi di sicurezza e di protezione ed alla posizione delle
valvole di arresto
Interruzioni del funzionamento e ripresa dell’alimentazione
Gli impianti che non sono fatti funzionare entro 7 giorni dal loro
completamento, o che rimangono fuori servizio per più di 7 giorni,
devono essere scollegati in corrispondenza della valvola di arresto
dell’approvvigionamento e drenati; in alternativa, l’acqua deve
essere flussata regolarmente.
Le tubazioni di allacciamento che non sono messe in servizio
immediatamente dopo il completamento, o che devono essere tempo-
raneamente scollegate o che non sono utilizzate per un periodo pari
ad un anno, devono essere scollegate in corrispondenza della rete
idrica.
Gli impianti che sono stati temporaneamente scollegati e drenati
devono essere flussati accuratamente prima di riprendere il funzio-
namento mediante una procedura speciale.
In caso di assenza prolungata, per evitare danni potenziali causati
dall’acqua e dalla perdita di acqua, la norma raccomanda di
isolare l’impianto in corrispondenza della valvola di arresto dell’ap-
provvigionamento nelle unità residenziali o sul tubo in ingresso
nell’appartamento.
Dopo interruzioni del funzionamento, di solito è sufficiente aprire
completamente i singoli raccordi di prelievo per un breve periodo
(circa 5 minuti) per consentire all’acqua stagnante di scorrere via.
Danni e guasti
Danni o malfunzionamenti dell’impianto comportano il rischio di
inquinamento dell’acqua o la modifica delle sue qualità (odore,
gusto, colore): l’impianto deve essere scollegato in corrispondenza
dalla valvola di arresto di servizio e occorre informare tempestiva-
mente l’ente di distribuzione dell’acqua.
In caso di stagnazione, con temperature dell’acqua non conformi,
sussiste un maggior rischio di proliferazione di batteri (Legionella).
Si devono intraprendere le azioni correttive necessarie.
Manutenzione
Gli impianti devono essere controllati a intervalli regolari per verifi-
carne la sicurezza e le prestazioni. Si devono adottare procedimenti
appropriati per mantenere le prestazioni dell’impianto al livello
specificato nella EN 806-2, nella EN 1717 e nelle singole norme di
prodotto.
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Capitolo 5
Approfondimento tecnico normativo